COLLI

Colli di Monte Bove (AQ.), il Secolo Scorso

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La Terza edizione della Festa dell'Agorà

  
di Raffaella Girlando

La giornata del 13 Novembre è iniziata come la Terza edizione della Festa dell'Agorà meritava...
un bel sole che si staglia in cielo pieno di energia, come quella che emanano le opere della mostra d'arte allestita all'interno della Chiesa del Carmine, gentilmente messa a dispozione dal nostro amato parroco Don Enzo.

Durante la mattina un leggero vento di tramontana accarezza le tende dei ragazzi del 118 e della Protezione Civile... ma le volontarie della Croce Rossa armate dei loro FOULARD RIPARAVENTO non si fanno intimorire dal freddino e continuano la loro raccolta di fondi per la beneficenza.

Molti anche quest'anno gli artigiani presenti a dimostrare l'amore per la loro arte affinchè questa venga divulgata e raccontata alle generazioni future, così abbiamo ritrovato con molto piacere lo scalpellino, il vasaio, l'intagliatore del legno e molti altri antichi mestieri.

Una banda di menestrelli gitani sbalordivano grandi e piccini mangiando fuoco e lame di spade, cantavano storie fantastiche e dentro il loro carretto strampalato si nascondevano armi e mestieri di un'arte antica.

La gente passeggiava tra gli artigiani dapprima infreddolita e curiosa ma poi sazia delle prelibatezze cucinate in piazza e scaldati dal buon vino offerto continuava il giro soffermandosi davanti alle meravigliose bambole di stoffa cucite con abile maestria!

Anche il sole è amico della festa dell'Agorà

Clicca sulla foto, o qui, per lo Slide
Le Pro loco della Valle del Cavaliere con quelle della Valle dell’Aniene hanno unito i loro sforzi, per un progetto di valorizzazione del nostro territorio e per riaccendere in noi il senso di appartenenza ai nostri luoghi d’origine, ridando un certo valore a quello che chiamiamo “Campanilismo” un sentimento oramai assopito negli animi di tutti.

Così ci siamo ritrovati nuovamente in piazza a pasteggiare con del buon vino i nostri piatti locali e accompagnati da un sole prepotente abbiamo passato un’intera giornata lungo le vie del centro storico e urbano del paese.

Arsoli, Camerata, Colli di Monte Bove, Pereto, Pietrasecca, Villa Romana, Vivaro Romano si sono sfidati in una battaglia all’ultima forchetta proponendo i piatti propri della loro tradizione.
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di:  Raffaella Girlando 
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Così abbiamo avuto il piacere di assaporare i Pizzicuni appena ammassati con l’ingrediente segreto delle signore di Colli che ho scoperto essere un motivetto da intonare mentre si cucina…”Pizzichi….”
Gli Gnocchetti Frasca  dei Villaroli che tra una risata e uno scherzetto preparavano solidali più che mai un sughetto da leccarsi i baffi (anche le orecchie!!!)
Un Polentone preparato da Vivaro che farebbe invidia anche alla Padania….
La Pecora agliu cutturo lentamente cotta da pazienti Peretani  che rimestavano di continuo quella che sarebbe stata la più tenera delle carni.
Salsicce fatte a mano cotte su un braciere degno di applauso che i Cameratani hanno accompagnato a della cicorietta ripassata, sapori che spesso sottovalutiamo ma che ai molti, abituati oramai a mangiare alimenti confezionati su scala industriale, sono diventati ahimè un lontano ricordo…
Arsoli poi ci da il colpo di grazia con gli irrinunciabili Fagioli con le cotiche una delizia della nonna, un piatto che appare povero nella tradizione ma ricco di gusto e prelibatezza.
Pietrasecca ci ha infine addolcito con crostata di castagne e cioccolata e ciambellette al vino… 
Continua...

Il Reportage di Raffaella sulla Festa dell'Agorà

Pubblichiamo il reportage che Raffaella Girlando ci ha inviato sulla Festa dell’Agorà, svoltasi a Carsoli il 15 Novembre 2009.
 L’utilizzo di un linguaggio a volte poetico, altre volte, descrittivo , ci fa rivivere le sensazioni e le emozioni di quella magica giornata.
 Infine abbiamo deciso di pubblicarlo su questo spazio, senza alcun commento fotografico, perché, così come spesso accade, che la Letteratura anticipi la descrizione di eventi storici, anche nel caso di questo testo, un uso sapiente delle parole, evoca delle immagini oniriche che danno vita a una sorta di disegno in movimento molto più coinvolgente di un’immagine fotografica.


Spendo “due” parole per la manifestazione a mio avviso organizzata in maniera eccellente. Sono solo le mie impressioni:
 I pasti sono stati ben distribuiti perché ogni piatto aveva il suo Stand quindi non si sono verificate le solite file interminabili cui siamo abituati nelle sagre estive… Ogni pro loco ha potuto dedicarsi esclusivamente alla preparazione di una o al massimo due ricette tipiche così dà avere come risultato la perfezione del gusto, della giusta cottura e della presentazione dei piatti serviti. Il tempo che ha fatto da complice ci ha permesso di passeggiare in tranquillità e di osservare gli antichi mestieri. Emozionante è stato osservare lo stupore di mio figlio di soli cinque anni che per la prima volta poteva dal VIVO ammirare un fabbro che batteva l’incudine e plasmava il ferro arroventato che divenuto molle si trasformava in un anello o in un ferro di cavallo… mi sono emozionata perché oggi i bimbi…ma anche gli adolescenti, nell’era del tecnologico del multimediale e delle consolle, stanno perdendo il senso della realtà… credo che sia importante mantenere vive certe tradizioni e manifestazioni per tramandare alle generazioni future il nostro passato, la nostra cultura che non è preistoria… Osservare un cestaio…che intreccia le verghe e con i movimenti del busto da vita a un cesto dalle forme più disparate può far rendere conto che prima delle macchine c’erano gli artigiani…e che ciò che si legge nei libri non è solo carta stampata ma la realtà della nostra storia e della nostra cultura…che dietro un oggetto c’è il lavoro, l’impegno e soprattutto l’ingegno umano. Divertente è stato anche osservare come i bimbi compreso il mio si divertivano a raccogliere i trucioli del legno che l’intagliatore faceva cadere a terra mentre plasmava un volto... Il commento di Paolo (mio figlio…) è stato… “mamma… come profumano questi coriandoli di legno…!!!" Eh si!!! Profumavano proprio… un odore antico che oggi è stato ahimè dimenticato Passeggiando infatti per il paese…...non si sente più l’odore del legno… il rumore della sega o della pialla che forgia magari un tavolo o una sedia né il TIN TIN TIN TIN della mazza che batte il ferro…per forgiare alari o ferri di cavallo come faceva “Zi Petruccio…” (ricordo quando ancora ero bambina - quindi non più di 25-26 anni fa in cui avevo l’età di mio figlio…- e con nonno andavo dal falegname a prendere le tavole per costruire un’altalena o un panchetto…) Oggi si sente l’odore dello smog… il rumore delle accelerate di macchine un po’ troppo frettolose e il via vai impazzito delle persone che stressate (a volte per moda…) dal tran tran quotidiano e a malapena si salutano o si fermano a scambiare quattro chiacchiere in tranquillità… Bè questo è invece accaduto alla Festa Dell’Agorà… è stato come se il tempo si fosse fermato come se all’improvviso fossimo stati catapultati in un’epoca in cui le macchine non erano state inventate e si poteva passeggiare liberamente con molta calma al centro del corso incontrare i vecchi amici; Sorseggiare con loro un bicchiere di vino in piazza e mangiare pasta ammassata a mano come una volta e ancora delle caldarroste…tra una risata e un “.. Ricordi quando….!!!!”…. HAHAHAH!!!” … annusare l’odore dei formaggi tipici avvolti a un canovaccio e delle ottime salsiccette di Campotosto o gustare i meravigliosi confetti della Pelino di Sulmona e ancora il profumo del miele artigianale e delle marmellate fatte in casa… Mio figlio esterefatto voleva vedere tutto, non perdersi niente, rincorreva il trampoliere e osservava lo spettacolo teatrale con un occhio un po’ titubante perché alcune maschere lo spaventavano… ha voluto provare “l’ebbrezza della filatura” …e così eccitato dal fatto che da alcuni semplici intrecci lui aveva creato un tessuto… ha voluto che gli acquistassi il telaio e la lana… (così ho potuto nascondere per un po’ il GAME BOY!!!)… Come lui anche molti altri bambini eccitati correvano qua e là… La giornata è terminata con uno zucchero filato gigantesco rosa… quando il sole oramai era andato a riposare… e felici e un po’ stanchi siamo tornati a casa ma con il cuore caldo e pieno di ricordi di una lunga giornata che per noi (io e mio figlio) è stata magica!
 

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